Il terroir
Il terroir è il prodotto dell’interazione tra suolo, qualità del vitigno e ambiente naturale (esposizione e clima) e fornisce la qualità e la tipicità di un vino.
C’è un altro elemento fondamentale di cui occorre tener conto in questa definizione: il lavoro dell’uomo, quel qualcosa in più che rende diverso un vino dall’altro. Perché è l’uomo che sceglie come trattare la sua terra, come curarla, come conservare la sua naturalità.
Sono le persone, con la loro passione, a unire verticalmente terra e cielo, sottosuolo e vento, radici e grappoli.
Il terroir e il lavoro dell’uomo assegnano l’identità ad un vino, frutto di un delicato equilibrio da ricercare ogni annata in modo diverso.
All’Enfer i suoli sono di origine morenica, per il 70% sabbiosi e quindi molto drenanti.
E’ una terra aspra, difficile, complessa, ma struttura vini che sono la vera espressione del territorio. L’esposizione a sud scalda profondamente i terreni e fa maturare bene l’uva.
Dal 2009 la CoEnfer, piccola cooperativa vitivinicola, è orientata alla produzione di vino biologico, una scelta legata all’amore per la salute della terra e dell’uomo. Le infestanti sono controllate con sistemi agronomici, la lotta ai parassiti è condotta nel rispetto dell’ambiente, i terreni sono nutriti con prodotti naturali.
E’ a tutt’oggi la realtà biologica più estesa di tutta la Valle d’Aosta.
I vitigni autoctoni
Petit Rouge: è il vitigno più coltivato nella media valle e ha trovato idonei ambienti di coltivazione a Saint-Pierre (zona del Torrette) e ad Arvier (zona dell’Enfer), dove esalta al massimo le sue peculiarità. E’ particolarmente resistente ai rigori invernali, ma facilmente soggetto alle scottature da sole. Ha grappolo da medio a grande, conico piramidale. L’acino è medio, di colore blu violaceo, la polpa è succosa.
Fumin: viene coltivato sulla sinistra e destra orografica della Dora Baltea, da Saint-Vincent ad Arvier; è ancora molto diffuso nei vigneti di Aymavilles. Se usato in assemblaggio, apporta colore, acidità e componente tannica. In purezza ha un equilibrato rapporto tra gradazione zuccherina e acidità totale, ma deve essere affinato per arrotondare i suoi tannini. Anch’esso resiste al gelo invernale, ma è sensibile al sole estivo. Ha grappolo piramidale, acino di buona consistenza e blu opaco.
Mayolet: l’attuale zona di coltivazione corrisponde a quella occupata nell’Ottocento (sia sulla destra che sulla sinistra orografica della Dora Baltea, da Saint-Vincent ad Avise, fino a 800 metri slm). In uvaggio apporta finezza, ma anche morbidezza; in purezza dona acidità e profumi. Il grappolo è piccolo, cilindrico, molto compatto, l’acino è di colore blu, con polpa succosa.
I vigneti
I vigneti sono localizzati sulla sinistra orografica della Dora Baltea, in un anfiteatro naturale terrazzato e in piena esposizione a sud. Sono in parte a rittochino e in parte a ciglioni, la pendenza oltrepassa il 100%.
Si trovano in tre diverse zone:
– nel Comune di Arvier a Duhron ci sono Petit Rouge e Fumin, nelle zone de La Grande Vigne, del Meylan e de L’Enfer si trova il Petit Rouge.
I vigneti sono totalmente inerbiti; ogni anno vengono lavorati a filari alterni, smuovendo il terreno e seminando specie vegetali erbacee (leguminose, graminacee e brassicacee), in funzione dell’obiettivo enologico desiderato per ogni particolare vigneto.
Viene effettuato un taglio dell’erba sottofilo meccanicamente. Periodicamente viene eseguita la “prova della vanga”, per monitorare la struttura del terreno e quanto e in che modo le lavorazioni agronomiche influiscono sullo sviluppo dei microorganismi presenti nel terreno.
La CoEnfer lavora circa 7 ettari di superficie vitata.
